Associazione Ducati-Stark

Associazione studi e ricerche radiestesiche

Il concetto di energia vitale dall'antichità ad oggi

- DI TULLIO DUCATI-

Da diversi anni si parla, spesso a sproposito e con molta superficialità, di “energia vitale", di prana, di pranoterapia, di Reikì, ecc. creando non poca confusione e purtroppo infondendo molte speranze in chi non gode più perfetta salute.

Si é constatato che un'alta percentuale di persone non ha ben compreso il vero e reale concetto di "energia vitale", tanto che molte di esse si recano in India sperando di ritrovare quella pace interiore perduta, attraverso filosofie del lontano Oriente ed in energie che considerano sconosciute a noi occidentali.

 

In realtà personaggi quali Aristotele, Eraclito, Talete, Anassimandro, Empedocle, Pitagora, lppocrate, per citare la Grecia antica, ma pure Paracelso, nel medio evo, Mesmer, per giungere ai tempi moderni con Sarnuel Hahnemann, Carl Ludwig von Reichenbach, Albert Abrams, Lakhoysky, Wilhelm Reich, Harold Burr, McDonagh, lnyuschin, Grischenko, Dumitrescu, Gurwitsch ed altri, hanno esposto il concetto di "energia vitale", proponendolo non come concetto filosofico, ma come un fatto reale, fisicamente dimostrabile ed accettato in parte dalla scienza ufficiale.

 

Pertanto si é ritenuto utile ed opportuno cercare di fare una sintetica cronistoria dei concetto di "energia vitale", orientale ed occidentale, dei secoli che ci hanno preceduti.

 

Possiamo concepire che elettricità e magnetismo, così come tutte le altre forme di energia riconosciute, siano forme di espressioni di energia vitale; una forza naturale vitale che in ultima analisi é ciò che noi definiamo totalità di una visione complessiva dell'universo.

 

Questa visione complessiva é un campo universale di vibrazioni che crea armonia, ordine di integrazione: é pertanto un principio fondamentale di organizzazione dell'universo che si manifesta nel concetto di salute, come anima nell'ambito spirituale e come sentimento o amore nel campo emozionale. Del resto l'anima viene spesso descritta come l'aspetto spirituale di questa totalità ed il suo agire come spirito nel nostro universo. Tutti questi concetti si basano su un'interpretazione di energia, cosicché lo spirito di una persona o di altre entità viene inteso come energia di una determinante e caratteristica frequenza vibrazionale. Infatti, in quasi tutte le culture degli antichi, ma anche nei tempi moderni, vi é il concetto di una forza universale che compenetra e pone in movimento tutte le cose.

 

I popoli preistorici pensavano che l'energia vitale dipendesse fortemente dal rapporto con gli elementi della natura, come il sole, la luna, il vento, l'acqua, ecc. e molti di questi aspetti della natura furono considerati, secondo la specie dei loro effetti, degli dei o demoni, i quali avevano un grande significato per la salute, per l'alimentazione, per i raccolti e per la stessa sopravvivenza.

 

Abbiamo inizialmente accennato all'elettricità quale concetto di energia e noi occidentali riteniamo che fu Beniamino Franklin a scoprire l'elettricità, dimenticando che gli antichi abitanti dell'Irak, per ottenere elettricità, ponevano un cilindro di lamiera di rame in un vaso di argilla , nel mezzo dei quale facevano pendere una sbarra di ferro e quale acido, presumibilmente, usavano succo d'uva.

 

Sempre in tema della cultura storica uno dei popoli più antichi che lasciarono una documentazione scientifica sulla energia vitale furono gli egiziani: essi usarono i termini o espressioni Ka o Ga-Ilama per tale energia. Ga-llama fu accorpato con il respiro ed il respiro era il simbolo dì questa forza. Gli egiziani credettero in una originaria totalità o unità totalitaria che chiamavano Nun e che aveva effetto sulle energie cosmiche di nome Neterív, e quando lo stesso Nun volle darsi una definizione, originò il termine Atum, che significa l'UNO, il creatore di tutte le cose.

 

Secondo quanto tramandato dagli egiziani i movimenti della energia vitale furono spiegati con il principio della polarità:così Osiris (il Nilo) fertilizzava lsis (la terra) originando cosí la vita. Le stesse piramidi erano poste dagli egiziani le in relazione con l'energia vitale.

 

Pure il serpente, e non solo secondo gli egiziani, ma presso molte altre culture, era ed é il simbolo dell'energia vitale, in quanto ha la capacità di adattamento alle attività, mobilità e versatilità della stessa e che riunisce in sé la forza del bene e del male. Un serpente attorcigliato in un cerchio e che si morde la coda era la raffigurazione dell'unità totalitaria. Una delle più antiche testimonianze per la sistematica ricerca ed impiego dell'energia vitale proviene dal lontano Oriente e soprattutto dalla Cina. I cinesi più antichi definivano l'energia vitale Ch'i (in Giappone Ki , in Korea Gi) come responsabile sia del funzionamento dei nostro corpo come del movimento degli astri. Ch'i é presente in tutto, anche nei movimenti che noi osserviamo nella natura, quali per esempio il vento. L'onnipresente corrente dell'energia vitale in ogni forma e processo possiede due aspetti che si completano nel cielo e nella terra, e che nell'apparente opposizione originano ciò che noi definiamo armonia.

 

Uno di questi aspetti Yin sta per una qualità energetica che é associata con la luna, la terra, la notte, l'acqua, il freddo, la carica negativa, femminilità e movimento centripetale e che viene espresso con il simbolo X.

 

L'altro aspetto, Yang, l'analogia/conformitá, sta per sole, cielo, giorno, fuoco, secchezza, luce, carica positiva, mascolinità e forza centrifuga, e viene espresso con il simbolo W.

 

Yin e Yang sono le due parti di una unità totalitaria e nessuno dei due aspetti può esistere senza l'altro.

 

Quanto detto si può biologicamente constatare se si considera che l'uomo e la donna possiedono sì ormoni del proprio sesso, ma pure, anche se in parti minime, quelli dell'altro sesso.

 

Oggigiorno vi sono in Cina molti sistemi di movimento corporale per mantenere o portare in equilibrio l'energia vitale, quali il Kung-Fu, l’Aikido, il Ju-jitsu, l’Eiki-jitsu, il Karate in Giappone ed il Tae Kwon Do e l'Apkido in Corea.

 

Grande importanza in queste "lotte artistiche" é il centro energetico Tan-t'ien (in giapponese Tanden) che si trova due dita al di sotto dell'ombelico. Sempre restando in Cina e nell'ambito dell'energia vitale, si deve ricordare l'agopuntura, la Moxibustion e la scienza delle erbe medicinali. Secondo la filosofia cinese un organismo é sano solo se l'energia vitale può fluire senza ostacoli nei meridiani ed é appunto a ciò che si riferisce l'agopuntura.

 

L'energia vitale, che nella polarità Yin e Yang pervade sia i meridiani di un organismo che l'universo stesso, si manifesta in cinque elementi o forme mutabili. Quattro di questi elementi, il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua sono considerati presso quasi tutte le culture quali aspetti fondamentali dell'energia vitale. Il quinto elemento, il legno, sta per l'energia vitale stessa e permette il formarsi degli altri elementi.

 

Per quanto riguarda l'India, invece, esiste un’energia vitale definita "Prana", che é all'origine di tutte le cose materiali ed immateriali. Il "Prana" viene inspirato ed espirato con l'aria e con l'aiuto di una pratica respiratoria denominata "Pranayama" si puó arricchirlo e renderlo utile.

 

Vie energetiche conduttrici denominate "Nadis" attraversano tutto il corpo e portano il "Prana" in tutte le sue parti.

 

Importante é pure sapere che il serpente é il simbolo per la cosiddetta energia del Kundalíni che sale attraverso il Nadi-Sushumna e viene spesso rappresentata con un serpente a riposo. Analogamente alla Cina, dove l'energia vitale viene definita Ying e Yang, in India i due aspetti dell'energia vitale vengono chiamati Shakti e Shiva.

 

Nel momento dell'incarnazione il "Prana" scende nella sua manifestazione di Kundalini attraverso tre canali e nel processo di penetrazione nella materia dall'alto verso il basso crea sette centri energetici denominati Chakras. Vi sono diversi metodi per risvegliare il Kundalini; il metodo indú é la meditazione e lo Yoga. In sanscritto Yoga significa "riunificazione". Nell'occidente la forma di Yoga piú conosciuta é lo "Hatha-Yoga", nel quale hanno un ruolo importante i cosiddetti "Asanas", e che é comunque piú di una semplice ginnastica.

 

In riferimento al "Prana”, secondo la medicina indiana se esso fluttua regolarmente non può manifestarsi alcuna malattia. Per equilibrare o compensare disturbi energetici di questo tipo si é sviluppato in India un sistema di cura definito "Ayurveda", che si pensa presumibilmente venga praticato da molti millenni, ma che solo da tremila anni viene sistematicamente descritto ed é considerato "la scienza di lunga vita in piena salute sulla base dei testi sacri."

 

Rimanendo sempre in tema di "Prana", esso viene definito nel Tibet "Tummo", termine che equivale al Kundalini della filosofia indiana. Il "Tummo", secondo i Tibetani, viene distribuito nel corpo attraverso vasi conduttori chiamati "Tsa", che corrispondono ai Nadis già citati e che uniscono i vari centri energetici definiti Khorlo i quali corrispondono ai chakras.

 

I Tibetiani conoscono un'altra forma di energia e cioé Shugs o Tsal che é in rapporto col pensiero, il quale può trasferirsi non solo da uomo a uomo, ma addirittura in tutto il popolo e può creare pertanto una vibrazione "nazionale". Il principio dell'energia vitale era la base di un sistema curativo o guaritore anche presso gli antichi popoli delle isole Hawai e tale energia veniva chiamata Huna suddivisa in tre forme: Mana (energia corporale), Mana Mana (energia dei pensiero) e Mana Loa (energia spirituale o energia occulta). Il loro simbolo é il sole, fonte di tutte le energie vitali, e ciò corrisponde alla convinzione induista che il Prana viene irradiato dal sole.

 

La massima manifestazione dell'energia vitale Huna si chiama Mana Loa ed é il mezzo con il quale l'Io superiore si serve per le guarigioni e per lo sviluppo spirituale. I guaritori Huna, cioé i Kahunas, praticano una forma di imposizione delle mani Lomi Lomi; usano peró anche massaggi, bagni ed altre pratiche manuali. Praticano inoltre l'inspirazione del Mana identico al Pranayama nell'India.

 

Il concetto di energia vitale presso gli antichi Giudei era rappresentato da Cheim , il principio dinamico alla vita, del quale erano inspirate tutte le cose viventi e che si manifestava quale loro spirito. Questo spirito vivente lo chiamavano Ruach ( in arabo Ruh) il quale, in caso di mancanza di un suo equilibrio, era indice di malattia.

 

Punto centrale dei concetto di energia vitale dei Giudei era DIO, che era la massima manifestazione di queste "forze" ed i libri dei Vecchio Testamento formano il presupposto per tale comprensione.

 

Samuel Bousky scoprì un ordine cabbalistico e risolse con questo il nome di Dio El Shaddai quale forza vitale, che corrisponde al "Prana" indiano o al cinese Ch’i. Una chiave di lettura per comprendere il rapporto degli antichi Giudei con l'energia vitale é il simbolo dell'albero della vita.

 

Le diverse vie di collegamento fra l'albero della vita, che caratterizzano determinati processi, formano un diagramma di flusso energetico simile al sistema cinese di agopuntura o all'indiano/tibetano sistema dei Chakra e Nadis.

 

Similmente al simbolo indiano Meru-Danda troviamo un serpente, pure nel biblico "Albero della conoscenza" degli Ebrei, tanto che generalmente questo serpente viene considerato come quella forza che indusse Adamo ed Eva al peccato. Da un altro angolo visivo il serpente é un antichissimo simbolo della energia vitale che é a disposizione solo per coloro che rimangono prigionieri della polarità del bene e del male

 

Ed esattamente come fecero gli indiani per rappresentare Yoni e Lingam ed i cinesi per rappresentare Yin e Yang, così pure gli Ebrei, per evidenziare le polarità energetiche, utilizzarono come simboli dei triangoli rivolti verso l'alto e verso il basso. Sovrapposti uno sull'altro tali due triangoli formano le sei punte della stella di David, che divenne in seguito il simbolo dell'identità nazionale degli Ebrei.

 

Pure certi scienziati hanno abbracciato il concetto che il principio vitale di tutte le cose sia Dio, il quale é pura energia. Tale concetto non fu solo del filosofo ebreo Spinoza, ma lo stesso Einstein, pure lui ebreo, quando gli fu chiesto se credeva in Dio, rispose:"lo credo nel Dio di Spinoza".

 

Il medico Claudio Galeno di Pergamo, seicento anni dopo lppocrate, ipotizzò, e vi credette, una energia di nome Physis, che compenetrava tutto ciò che era vivente e che era responsabile della salute e della crescita. Physis é una manifestazione dell'energia vitale che si presenta in forma materiale. Galeno postulò pure una specie di alito vitale, il Pneuma, che pone in moto Physis, ossia l'energia vitale.

 

Galeno riteneva che il Pneuma venisse distribuito in tutto il corpo per mezzo di un sistema nervoso, simile al Ch'i, per mezzo dei meridiani della medicina cinese.

 

Dai tempi di Galeno trascorsero circa altri novecento anni prima che Avicenna (Jbn Sina, filosofo mussulmano) rinnovasse il principio dell'energia vitale e trovasse uno spazio nella medicina. Benché Avicenna sia considerato uno dei padri della medicina naturale e della farmacologia, é rimasto quasi sconosciuto nel mondo occidentale.

 

Secondo Avicenna la salute dipende da una energia vitale, che nella cultura islamica viene chiamata Ruh, una sostanza quasi materiale, diversa dal Pneuma di Galeno e che é da paragonare piuttosto ad un raggio di luce.

 

Secondo L.C.Shah questa energia Ruh corrisponde sul piano fisico allo zucchero nel sangue e pertanto la forza vitale di Avicenna compare nella forma di una energia elementare metabolica che é alla base della vita e delle funzioni degli organi e dei tessuti.

 

E parliamo ora dei mondo occidentale. Anche se é poco noto, anche da noi vi furono degli approcci per comprendere i principi dell'energia vitale e la sua pratica convertibilità.

 

Presso i greci Talete di Mileto (624-546 a.C.), che Aristotele definì il primo filosofo greco, è stato il fondatore di una scuola, definita "la filosofia ionica della natura". Secondo Talete esiste un unico materiale substrato dell'intero universo: l'acqua e l'umidità.

 

Anassimede, discepolo di Talete, concepì l’esistenza di una materia primogenita infinita, dalla quale derivano gli elementi della creazione.

 

Al pari degli Hindù, anche Anassimede credette alla migrazione dell'anima e ad un infinito processo di trasformazione della materia in un circuito di creazione e disgregazione. Secondo lui la materia primogenita era l'aria, dalla quale, attraverso la diluizione del fuoco e l'addensamento del vento, hanno origine le nuvole, l'acqua, la terra ed i minerali.

 

Eraclito definì con il termine Logos l'ordine universale, le cui leggi reggono la natura. Anche le "leggi" della moderna scienza naturale si basano sul principio della interezza/completezza: ed il termine "Logos" lo troviamo ancora oggi come sillaba finale del nome di quasi tutti i termini scientifici : Biologia, Psicologia, Radiologia, chirurgia, ecc.

 

Secondo Eraclito l'anima, che dopo la morte si reincarna, é lo spirito dell'universo.

 

Ed il greco Pitagora non solo fu un matematico ed astronomo, ma anche uno dei primi greci che parlò di una energia vitale curativa che definì "fuoco centrale" e che era di origine divina, ma presente anche nell'uomo. Pitagora usò sia la musica che i colori per scopi curativi.

 

In quanto al termine “Energia fu usato per primo da Aristotele

 

Uno degli ultimi grandi greci, lppocrate (ca.460 a.C + verso 377 a.C.) fu spesso definito il padre della medicina moderna. Egli considerò che tutto ciò che é vivente rappresenta una "unità" pervasa da una forza portante chiamata Enormon Un "calore innato mantiene la linfa vitale" in movimento, ed una speciale forma di questo calore, il "fuoco sacro", proteggerebbe dalle malattie. In molti sistemi della medicina é stata definita questa forza guaritrice "Vis medicatrix naturae" o, più semplicemente energia vitale.

 

Pure Paracelso credette all'unità della natura. Egli scrisse che i corpi celesti influenzano l'uomo mediante una "forza" che egli chiamò Munia. Questa forma di energia vitale é una forza insita nella carne e può procurare malattia, ma anche guarire, e ciò secondo il modo in cui la si usa.

 

Questa forza vitale, che secondo Paracelso irradia dal corpo e lo circonda come una sfera lucente, ha l'effetto del magnetismo e si può usare direttamente, ma anche a distanza: la sua definizione Iliaster ha il concetto sia di forza vitale che di materia (animata) vivente. La salute é l'espressione di armonia fra questi due concetti, e questa armonia esiste se il microcosmo, ossia l'uomo, é in concordanza con il macrocosmo. Paracelso definì Archeus questo rapporto fra l'universo come unità intera e la persona con tutte le sue parti.

 

Il concetto di Paracelso della "Quintessenza" quale alta frequenza energetica dell'essenza di una sostanza, trovò in seguito la sua applicazione nella medicina omeopatica. Secondo Paracelso il vero guaritore era tuttavia il "fuoco", scatenato da adeguati medicinali, che bruciava la malattia. Il miglior esempio di ciò é la febbre che di fatto stimola il metabolismo, paralizzando i virus ed i batteri nella loro crescita.

 

Anche il francese Anton Mesmer (1736-1815) credette ad una compenetrante forza vitale che egli chiamò "magnetismo animale". Questa forza, secondo Mesmer, compenetra tutta la materia, agisce anche a distanza, può essere accumulata e trasportata ed ha il potere di guarire malattie nervose.

 

Per accumulare questa energia, Mesmer cospargeva il pavimento di vetro polverizzato e limatura di ferro, ponendovi sopra delle bottiglie nelle quali si sarebbe dovuta accumulare l'energia vitale. Anche un grosso catino con pezzi di vetro, limatura di ferro ed acqua serviva allo scopo: in esso veniva introdotta una corda di canapa che, tenuta in mano da diversi pazienti disposti a catena, oltre ad altri effetti produceva una situazione paragonabile alle sedute spiritiche in uso in Brasile per scacciare gli spiriti cattivi.

 

Anche per Mesmer la salute significava la vita in accordo e sintonia con le leggi della natura.

 

Verso la fine dei diciottesimo secolo il medico Samuel Hahnemann (1755-1863) sviluppò l'omeopatia. La salute, per Hahnemann, si basa sul libero movimento della "forza vitale" o "forza dinamica". Tale forza dinamica é dotata di un'intelligenza formativa; essa é costruttiva in quanto sorveglia costantemente il corpo e si preoccupa affinché esso abbia la capacità di adattamento a tutte le circostanze, e la malattia sorge a causa di disturbi energetici che rendono il corpo indifeso.

 

Il principio dell'energia vitale, nel sistema dell'omeopatia, non ha solo effetto nella salute e nella malattia, ma anche nei mezzi curativi. Infatti l'omeopatia opera con il campione dell'energia delle sostanze curative: ognuna di queste strutture energetiche ha una specifica caratteristica di effetto che viene liberata dalla sostanza mediante succussione, ossia sbattimento. Questo procedimento viene definito "potenziamento" o "dinamizzazione". Un prodotto omeopatico ha effetto solo se la sua "segnatura" é identica alla malattia, cosicché il corpo non oppone alcuna resistenza e sollecita maggiormente il sistema difensivo.

 

Le basse potenze hanno un'influenza sui disturbi energetici materiali, mentre le alte potenze lavorano sul piano psichico.

 

Il principio dell'effetto del prodotto omeopatico si basa sulla risonanza fra la malattia ed il prodotto che distrugge il campione energetico della malattia, esattamente come il vetro che ad una precisa frequenza ed intensità del suono si rompe (va in frantumi).

 

Anche il barone Carl Ludwig von Reichenbach, ispirato da Goethe che indicava la luce attorno ai pianeti quale energia biologica, effettuò ricerche nel campo dei magnetismo, dell'elettricità, della luce, del calore e dei cristalli, postulando una energia vitale che definì "Od" o "Odyl", che compenetra tutta la materia animata ed inanimata e che esiste sia con polarità negativa che positiva.

 

Negli anni venti di questo secolo Lakhovsky, di origine russa e naturalizzato francese, elaborò la teoria della vibrazione delle cellule, ognuna con una specifica frequenza, e della energia vitale di origine cosmica, detta anche energia tellurica, che viene ricevuta dalla terra e che provvede ad alimentare tutti gli organismi viventi.

 

Le malattie, secondo Lakhovsky, hanno origine dallo squilibrio della vibrazione cellulare. Queste vibrazioni energetiche curative influiscono, secondo anche l’omeopatia, unicamente sulle cellule che si trovano in una disarmonia oscillatoria (vibrazionale).

 

Verso gli anni trenta il medico Harold Burr scoprì, assieme ai suoi collaboratori, campi di energia vitale definiti "campi energetici elettrodinamici" o semplicemente "campi L". Questi campi organizzativi sono presenti principalmente in ogni specie vivente e sottostanno solamente alle vibrazioni atmosferiche, che provengono dalle influenze dei pianeti, dal sole, dalla luna, ecc.

 

Questi "campi L" sono della stessa natura degli altri campi riconosciuti dalla scienza naturale, sono però energie sottili, misurabili anche con il Microvoltometro. Questi "campi L" reagiscono su tutto il corpo, il che vuoi dire che un disturbo locale si manifesta in tutto il campo.

 

Un altro contributo allo studio dell'energia vitale lo diede Wilhelm Reich, che denominò tale fenomeno "energia orgonica". I suoi studi sulla "vegetoterapia" (in seguito "terapia orgonica") aprirono la strada alla "psicoterapia" della quale si può definire il fondatore.

 

Senza doverci prolungare sulla conoscenza delle sue scoperte e gli studi sui bioni, bacilli T, accumulatore orgonico (Orac), ecc., é sufficiente aggiungere che l'energia orgonica la definì in seguito "energia vitale", avendone essa le stesse caratteristiche.

 

Un altro studioso che si avvicina alle teorie di Reich é stato, fra il 1929 e 1954, un altro medico e precisamente McDonagh, il quale sviluppò l'energia vitale della materia. La materia, secondo McDonagh, si forma dal primordiale movimento dell'energia vitale, la quale ha nella materia tre funzioni fondamentali: memorizzazione, attrazione e radiazione.

 

Nei metalli si nota preponderatamente la proprietà di radiazione, nei non metalli l'attrazione e nei gas nobili la funzione di memorizzazione. Nel terzo ciclo di sviluppo si formano i cristalli, dei quali il carbonio é di grande importanza, essendo alla base della vita organica. L'energia vitale di McDonagh é una alta radiazione energetica pulsante e nel suo pulsare (espansione e contrazione) si manifestano le tre funzioni: radiazione, attrazione e memorizzazione. La salute é l'espressione dell'insieme armonico di queste funzioni e tale teoria é molto simile a quella di Reich.

 

In molte culture vi sono descrizioni di apparizioni di luce azzurrognola o bianco-azzurrognola attorno al corpo umano; finalmente negli anni dal 1939 al 1958 l'ingegnere elettronico russo Semjon Davidowitsch Kirlian, assieme a sua moglie, riuscì a sviluppare una tecnica fotografica e ad ottenere immagini del campo energetico che avvolge tutti gli oggetti, soprattutto quelli viventi. Lo scienziato russo Grischenko propose la definizione di "Biopiasma" per questo campo energetico, quale quinta condizione della materia che si manifesta negli organismi viventi.

 

Vogliamo qui per ultimo ricordare che Albert Einstein postulò che la materia é una forma dell'energia e che elettricità e magnetismo non sono energie diverse, ma parti di un Tutto del quale fa parte pure "l'energia vitale".

 

Questa relazione non ha certo la pretesa di aver esaurientemente appagato la curiosità "dei sapere" sulla questione dell'energia vitale, che avrebbe comportato una ben più ampia analisi e delucidazione dei fenomeno. Ci proponiamo di riprendere e di completare l'argomento in un prossimo futuro anche sulla base delle nostre ultime esperienze.

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